L'ordine

Il nostro Ordine sorse alla fine del XII secolo, sul Monte Carmelo, che la Scrittura e la tradizione legano al profeta Elia, l’amico di Dio, ammesso all’esperienza misteriosa della Sua presenza. Agli eremiti che abitavano sul Monte Carmelo diede la Regola Sant’Alberto, patriarca di Gerusalemme.

Il nucleo centrale di tale Regola è il primato assoluto della Parola di Dio “meditata giorno e notte, vegliando in preghiera”.

Per un dono speciale dello Spirito Santo, nel periodo in cui la Chiesa, dopo la frattura subita dal protestantesimo, riprendeva vigore grazie al Concilio di Trento, Santa Teresa si sentì spinta a realizzare una Riforma carmelitana, assumendo la primitiva Regola redatta da S. Alberto. Ella la liberava dalle mitigazioni introdotte lungo i secoli, valorizzandone, da un lato, l’aspetto della vita comunitaria, intrisa della gioia dell’amore fraterno, e, dall’altro, sottolineandone la finalità ecclesiale-apostolica quale elemento fondante della nostra vocazione: “il giorno in cui le vostre orazioni, penitenze, desideri non fossero per la Chiesa, non raggiungereste, sappiatelo, il fine per cui il Signore vi ha qui raccolte”.

S. Giovanni della Croce, che la divina Provvidenza associò alla Santa Madre Teresa nell’opera della Riforma, giunse a dire: “E’ più prezioso al cospetto di Dio e di maggior profitto per la Chiesa un briciolo di puro amore, che non tutte le opere messe assieme”.

E qualche secolo più tardi un’altra carmelitana, S. Teresa di Lisieux, compatrona delle missioni, scriverà: “…la carità mi dette la chiave della mia vocazione. Compresi che la Chiesa ha molte membra, compresi che la Chiesa ha un cuore e questo cuore arde d’amore. Compresi che l’amore racchiude tutte le vocazioni… Nel cuore della Chiesa, mia Madre, io sarò l’amore!”

Tra le altre carmelitane più conosciute nel mondo, possiamo ricordare S. Teresa Margherita del Cuore di Gesù, S. Maria di Gesù Crocifisso, S. Elisabetta della Trinità, S. Teresa de Los Andes, S. Teresa Benedetta della Croce, meglio nota come Edith Stein.

S. Paolo VI ha detto: “la Chiesa ha bisogno di anime che si lasciano assorbire totalmente dal colloquio e dall’immanenza di Dio… per mandare luce e grazia su tutto il corpo della Chiesa”.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992 voluto da S. Giovanni Paolo II contiene varie citazioni sia di S. Teresa di Gesù che di S. Giovanni della Croce. E apre la propria Parte dedicata alla “Preghiera cristiana” con le parole di S. Teresa di Lisieux: “Per me la preghiera è uno slancio del cuore, un semplice sguardo gettato verso il cielo, un grido di gratitudine e di amore nella prova come nella gioia.”

Papa Francesco, allorquando nel 2016 scrisse la Costituzione apostolica sulla vita contemplativa “Vultum Dei quaerere”, ha voluto includere l’afflato mistico di S. Teresa di Gesù nelle sue parole “solo Dio basta”.

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